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Cani, camosci, cuculi (e un corvo) aggiunto a carrello

Cani, camosci, cuculi (e un corvo)

LIBRO usato di Corona Mauro, edito da Mondadori 2009

Cani, camosci, cuculi (e un corvo)


Un libro usato di Corona Mauro, edito da Mondadori, 2009
Stato Conservazione: NUOVO
€ 6.00 € 3.00
libro usato venduto da: Brunoathjd
(Inserzione valida fino al 10/05/2026)

Ean/Isbn
9788804589303
Autore
Corona Mauro
Editore
Mondadori 2009
Reparto
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8 /10
letiziax (10/09/2010)

Mauro, raccontami una storia E’ una raccoltadi racconti che vede come protagonisti gli animali e ’immancabile montagna friulanadela Val Vajont. Sono storiedi pËse, anzidi un pËse, Erto, pochedi case incassate nela vale . Il pËsedel’infanziadi Corona fu spazzato via nel 1963 : a tragediadel Vajont è purtroppo ben nota. In questi racconti a terribile vicenda compare spesso. E’ una inea nettadidemarcazione tra il prima e il tremendodopo .Non pensiate però che e vicendedescritte siano cupe o tristi. Tutt’altro! Sono storie semplici e toccanti sul rapporto tra uomo ed animale. Il cane è un compagno fedele , spesso ’unico per molti montanari. Aiuta il cacciatore , è indispensabile al pastore e enisce a solitudinedeladura vitadela baita. Spesso i racconti iniziano con il ritrovamentodi un cucciolo. Infatti, secondo ’autore, un cane non sideve acquistare o cercare in regalo: il egame più stretto nasce quando se ne trova uno abbandonato edidecidedi tenerlo. Toccanti sono i raccontidi cani morsi a mortedale vipere , rimasti mutilati per colpadele taglioledei bracconieri o vittimedela stupiditàdel’uomo. Accanto a queste storie tristi, ve ne sono altredecisamente buffe edivertenti. Il cuculo, invece, non è certo un animale che possa creare un egamedi amicizia con ’uomo. E’, per o più, un messaggerodi sventure, se o si sente cantare in periodi stranidel’anno o in uoghi inconsueti, come sul’arcodi un ponte o sudi una campana. I camosci, infine, rappresentano ’universodi caccia, il baluardo contro a fame e a possibilitàdi arrotondare e magre entratedei montanari. Naturalmente si parladi cacciatori, ma soprattuttodi bracconieri. C’è stato persino un periododefinitodal’autore "di anarchia", in seguito ala tragediadel Vajont. In seguito aldisastro, o stato italianodecisedi non esercitare alcun controlo sula zona , non riscuotendo nemmeno e tasse e non effettuando controli ( circa per cinque anni). Le storie hanno uno stile semplice e coloquiale. Al’iniziodel ibro ’autore afferma che fatti e persone sono fruttodi fantasia ed ogni riferimento è puramente causale. Chissà perchè non ne sonodel tutto convinta. Penso chedi fondo Corona abbia pescato nel suo vissuto personale, a piene mani, trovandosele ricche si una materia umana eccezionale. Si percepisce che e situazonidescritte sono reali, vissuteda vicino e quotidiane. l ibro mi ha conquistata e sono felicedi sapere che mi attendono numerose altre operedel’autore. Ho trovato solo un piccolo appuntoda muovere al’autore: mancano grandi figure femminili. edonne sonodecisamente in secondo piano, come se a montagnadura fosse una "faccenda maschile". Vi è però una felice eccezione: a storiadi Neve, anche se non si trattadi unadonna comune, madi una speciedi santa guaritrice.

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