Olocausto
Un libro scolastico usato di Gerald Green, edito da Sperling & kupfer, 1979
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Note dell'Inserzionista
Gerald Green, un ebreo americano, ha scritto da sopravvissuto le vicissitudini della propria famiglia che si è visto pian piano distruggere negli anni che vanno dal 1938 al 1945. La sua famiglia diventa un simbolo di tutte le famiglie ebree che hanno dovuto subire persecuzioni, violenze, oppressioni da parte dei nazisti. Il libro è stato realizzato grazie alle informazioni raccolte da persone che hanno conosciuto i membri della sua famiglia nei campi di concentramento e grazie a un’ingegnere tedesco (uno dei maggiori testimoni al processo di Norimberga) Kurt Dorf, che inviò a Green una copia del diario di suo nipote Erik. Erik Dorf, tedesco, laureato alla facoltà di legge, sposato con una certa Marta, si trova in difficoltà economiche e decide di entrare nella Gestapo grazie a conoscenze da parte della famiglia di lei. Inizialmente molto modesto, svolge il suo lavoro di impiegato presso il comando tedesco, diventerà poi uno spietato personaggio nelle mani dei capi nazisti. Scrive spesso un diario, in cui racconta come evolve il potere tedesco, come nasca l’odio verso gli ebrei, come il mondo venga ingannato rispetto allo sterminio, come sia giusto farli fuori tutti e come sia facile ucciderli.. “non protestano nemmeno!” diceva. Il protagonista è Rudi Weiss, ebreo americano che vive con la famiglia a Berlino. Il padre un noto medico, la madre pianista, il fratello pittore e la sorella più piccola Anna. Iniziano le prime proibizioni per gli ebrei, iniziano le violenze, iniziano i primi arresti e le prime deportazioni. La famiglia Weiss viene smembrata: i genitori mandati a Varsavia nel famoso ghetto; il fratello Karl deportato in diversi campi di concentramento dove riesce inizialmente ad avere un posto come pittore del Reich (costretto a dipingere scene felici di quotidianità dei campi di concentramento, per far passare l’idea che quei posti erano delle belle città fatte apposta per gli ebrei, dove questi si divertivano, lavoravano e a cui non mancava nulla); la sorella Anna viene violentata dai tedeschi e dallo shock cade in una forma di depressione che la porterà ad essere rinchiusa in un ospedale dove verrà usata per esperimenti medici dai nazisti. Rudi riuscirà a scappare da Berlino e ad unirsi ad alcuni partigiani che preparavano delle rivolte in Ucraina. Il racconto è realizzato alternando due punti di vista: quello di Rudi l’ebreo, e quello del sergente Erik Dorf, sottoforma di diario. E’ quindi possibile capire quello che vivevano gli ebrei e quello che pensavano i nazisti; capire come sia potuto accadere uno sterminio del genere e come sia stato sottaciuto al mondo intero questo massacro. Uomini spogliati di ogni bene, di ogni dignità, di ogni abito.. picchiati, violentati, fucilati, mandati alle camere a gas, usati per operazioni chirurgiche come cavie umane, usati per esperimenti di ogni tipo. E’ importante non dimenticare, sopratttutto per le nuove generazioni, perché non accadano mai più cose del genere. Vi riporto alcune frasi che mi hanno colpito e che sicuramente fanno riflettere. “Quanti può bruciarne questo (forno)?” “Al massimo 2500 . Senza contare i bambini piccoli. Li pigiamo dentro piuttosto bene” “Voglio provare una tecnica che si chiama metodo delle sardine: il primo gruppo di ebrei si stende in fondo alla fossa, fianco a fianco. Ta-ta-ta. Morti. L’altro gruppo si stende sopra di loro, con la testa sui piedi dei morti. Ta-ta-ta. Anche loro morti. E avanti così, finché la fossa non sarà riempita.”
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Informazioni bibliografiche
Autore: Gerald Green
Editore: Sperling & kupfer, 1979
Reparto: Letteratura
Genere: Letteratura straniera
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