Il Giardino dei Finzi-Contini

Un libro scolastico usato di Giorgio Bassani, edito da Einaudi, 1962

Il Giardino dei Finzi-Contini
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Note dell'Inserzionista

Il protagonista del romanzo, per comodità, lo chiameremo [anonimo], giacché la narrazione in prima persona elude volutamente il nome del protagonista che potrebbe anche essere lo stesso Giorgio Bassani, autore del libro. Il romanzo si apre con la narrazione di una gita del protagonista insieme a degli amici alla necropoli etrusca di Cerveteri, vicino a Roma, durante una gita di fine settimana nel 1957. Il pensiero del protagonista, osservando le tombe etrusche, corre a Ferrara e al cimitero ebraico in fondo a via Montebello, e soprattutto alla tomba monumentale dei Finzi Contini e al tragico destino che ha spazzato via questa famiglia. Pensando che la morte e il tempo caleranno lentamente un velo di oblio sulle vicende di questa famiglia ebraica, il protagonista decide di narrare la storia della sua amicizia con i Finzi Contini, sperando di perpetuare il loro ricordo attraverso la forza della letteratura e dell’arte. A questo punto cambiano repentinamente lo spazio e il tempo della narrazione. La storia comincia con un excursus sulla storia del casato Finzi Contini tra Ottocento e Novecento, fino alla sua ascesa a famiglia ricchissima che appartiene all`alta borghesia nella fiorente comunità di ebrei che risiedono nel centro di Ferrara. La famiglia, quando la conosce il protagonista (anch’egli appartenente alla comunità israelita ferrarrese), è composta dal professor Ermanno, sua moglie Olga (perennemente addolorata per la morte del piccolo Guido, suo primo figlio), i figli Alberto e Micòl, e l`anziana nonna Regina; la famiglia ha alle sue dipendenze molti servi che lavorano nel loro grande giardino, tra cui il vecchio e fedele contadino veneto Perotti, che è il tuttofare della casa. Il protagonista fin da bambino, andando a pregare in sinagoga con la sua famiglia, vede i Finzi Contini e fin da allora inizia a essere attratto dalla giovane Micòl. Ma i Finzi Contini mantengono un atteggiamento di aristocratico distacco dagli altri israeliti ferrarresi: infatti Alberto e Micòl studiano privatamente mentre il protagonista frequenta la scuola pubblica e per questo vede poco i due ragazzi. Il protagonista avrà occasione di incontrarli per la prima volta dopo una disavventura scolastica ai tempi del ginnasio. Un giorno del 1929, infatti, il protagonista è sconvolto dopo aver scoperto di essere stato rimandato in matematica e medita addirittura di fuggire da casa; mentre, disperato, intraprende un giro per la città, arriva sfinito davanti al muro di cinta che delimita il giardino dei Finzi Contini. Qui incontra Micòl, ormai undicenne e minore di due anni rispetto al ragazzo, che riesce a consolarlo e lo invita a scavalcare il muro per entrare nel giardino. Il protagonista, estasiato alla vista di Micol, si perde in fantasticherie, sognando di poter iniziare un relazione d’amore segreta con la ragazza, ma il suo sogno si dissolve poichè Micol fu richiamata da Perrotti. Questi sono i primi ricordi di Micòl, ragazzina allegra, espansiva ed irriverente, ma al tempo stesso irraggiungibile. La narrazione si riapre quasi dieci anni dopo, nel 1938, nel periodo in cui gli ebrei vengono condannati alla segregazione dalle leggi razziali emanate dal governo fascista. A causa di queste, il protagonista viene cacciato dal suo club di tennis. Ma per fortuna i Finzi-Contini aprono i cancelli del loro giardino, dove vi è anche un campo da tennis, e invitano un gruppo di ragazzi perlopiù ebrei e coetanei di Alberto e Micòl, compreso il narratore. Il padre del protagonista, venuto a sapere questo, rimprovera aspramente e mette in guardia il figlio, dicendogli di non allacciare rapporti con i Finzi Contini, che considera gente eccentrica e troppo sofisticata. Il protagonista arriva infine nel giardino, dove ci sono molti ragazzi. Tra gli altri, appare anche Giampiero Malnate, amico per cui Alberto prova una grande ammirazione, che proviene da Milano e lavora in qualità di chimico in una fabbrica della zona industriale di Ferrare. Tutti questi ragazzi con Alberto e Micòl passano stupendi pomeriggi nell’atmosfera incantata ed idilliaca del giardino, disputando lunghe partite a tennis e dilettati dalla signorile ospitalità dei padroni di casa. Ora Micol Finzi Contini è diventata una ragazza bionda e snella, espansiva e maliziosa, di buona cultura e in parte ribelle alle regole della casa. Invece, suo fratello Alberto è un tipo alto e magro, aperto ma indeciso, tanto da non aver mai terminato neanche l`università. Inoltre anche il professor Ermanno, loro padre, simpatizza paternamente e culturalmente con il narratore, in procinto di laurearsi in letteratura. Queste giornate passano felici e nel loro corso il protagonista e Micol fanno lunghe escursioni nel giardino. Agli occhi del narratore, pare sempre che debba scoccare la scintilla dell`amore dopo quella dell`amicizia. Micòl e il suo giovane amico infatti fanno passeggiate sempre molto movimentate, anche dal punto di vista dialettico: i dialoghi tra i due sono caratterizzati da battute ironiche e dalle innocenti provocazioni di Micòl, che tuttavia unisce una punta di femminile malizia per commentare ironicamente l`inesperienza e la distrazione del suo giovane amico. Ma questa relazione inizia ben presto a incrinarsi: in un giorno di pioggia infatti i due si ritrovano in una carrozza ma il protagonista non ha il coraggio di dichiarare il proprio amore alla ragazza. Perciò il protagonista è tormentato da rimorsi e rimpianti, mentre diventa sempre più forte il suo amore per lei. Intanto alla fine dell`estate Micòl parte per Venezia per fare la tesi di laurea e il protagonista continua a frequentare casa Finzi Contini. Infatti Alberto lo invita spesso in casa sua, dove il protagonista incontra e approfondisce la conoscenza di Giampiero Malnate, che è ricevuto quasi giornalmente da Alberto, che lo ha come intimo amico fin dai tempi in cui frequentavano assieme l`università a Milano. Costui si rivela un giovane di forte personalità e che aderisce entusiasticamente alle idee comuniste (e che tenta di diffondere tra amici e conoscenti). Spesso si accenderanno discussioni tra lui e il protagonista, di opinioni politiche più moderate. Si approfondisce anche la conoscenza del professor Ermanno, che permette al protagonista di utilizzare la sua grande biblioteca per la tesi di laurea di Letteratura. Intanto Micol e il protagonista si tengono in contatto con una fitta corrispondenza epistolare. Ormai la vicenda sta per volgere al termine e sono imminenti eventi definitivi. In occasione della Pasqua, di sera il protagonista sta facendo con i parenti una noiosissima cena, quando improvvisamente Alberto chiama per dirgli che ha una grande sorpresa. Di corsa il protagonista giunge a casa Finzi-Contini e lì, con enorme felicità ritrova Micòl. Egli, impulsivamente e goffamente, tenta di dimostrare il suo amore baciandola, ma la ragazza sbigottita lo respinge e gli dice che non vuole che si amino, poiché sono solo amici. A questo punto Micòl diventa fredda con il protagonista, che ha così perso il suo affetto. Ma nonostante tutto egli non vuole rinunciare alla sua amicizia e continua a fare saltuarie visite ai Finzi-Contini. Dopo continui e piccoli battibecchi con Micòl, egli vuole dimostrarle ancora il suo amore e tenta di indurla a concedersi, ma Micòl lo respinge ancora e gli ripete che loro devono essere solo buoni amici. Dopo ciò, il rapporto tra Micol e il protagonista si interrompe del tutto. Nonostante questo egli non vuole rinunciare del tutto a parlare di lei e a farla vivere almeno nella fantasia e perciò si incontra con Malnate, intensificando il rapporto che si era venuto a creare nel corso delle loro discussioni politiche e diventando suo amico. Durante uno dei loro incontri, Malnate lo porterà in un postribolo e ciò sarà il culmine del processo di degradazione in cui il protagonista è sprofondato dopo la rottura del rapporto con Micol. Esso si conclude quando il protagonista decide di parlare sinceramente con il padre dei suoi problemi e del suo tormentato rapporto con Micol. Il padre lo comprende e gli consiglia di porre fine a ogni legame con i Finzi Contini e anche con Malnate. Ciò significa la definitiva riconciliazione con il padre e il ritorno agli affetti familiari per il protagonista, che decide di tornare a dedicarsi ai suoi doveri e alla sua vocazione di letterato e scrittore. Così, seguendo il consiglio del padre, il protagonista non torna più nella casa e nel giardino dei Finzi Contini. Ma una sera egli fa un`ultima visita scavalcando segretamente il muro e giungendo nel giardino. Qui capisce che Micol, dopo che lo ha respinto, è stata di Malnate. Dopo aver lasciato il giardino, il protagonista capisce di essersi lasciato alle spalle, oltre che il suo rapporto con Micol, anche una fase della sua vita. Egli è ora riconciliato con se stesso e guarda con tranquillità al futuro. Il romanzo si chiude con l’amaro ricordo della Seconda Guerra Mondiale, che travolgerà e annienterà tutto il mondo in cui ha vissuto la sua adolescenza il protagonista. Alberto morirà nel 1942 per un male incurabile e sarà l`unico a riposare nella tomba di famiglia. Giampiero Malnate, costretto ad arruolarsi nel corpo di spedizione italiano inviato in Russia, non tornerà mai più. Nel 1943, poi, l`intera famiglia Finzi Contini verrà arrestata dai nazifascisti e sarà portata a morire nei lager nazisti. Al protagonista, come una visione, sovviene in ultimo il ricordo della bella e irraggiungibile Micol, che diceva di preferire il presente e il dolce passato al futuro.

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Informazioni bibliografiche

Autore: Giorgio Bassani
Editore: Einaudi, 1962
Reparto: Letteratura
Genere: Letteratura italiana

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