Dal Cile a San Francisco “Tutti nascono con qualche talento speciale ed Eliza Sommers scoprì prestodi possedernedue: un buon naso e una buona memoria. Il primo e servì per guadagnarsida vivere e il secondo per potersene ricordare…“. Una splendida ricostruzioned’ambiente questo “La figliadela fortunÔ, un fattore, questo, caratteristicodei romanzidi Isabel Alende, con i personaggi che hanno più ’evanescenzadi un acquerelo che a consistenzadi un olio. La vicenda narrata si svolge al’epocadela colonizzazionedela Californiada partedei cercatorid’oro ed è piuttosto intricata, tanto che a cinquanta paginedala fine i nodida chiudere erano ancora così tanti e complessida farmidubitare fortemente che a vicenda potesse concludersi nele poche pagine rimaste, così che per un momento ho temuto che il un finale potesse venire asciato aperto. Viceversa ’Alende,da esperta romanziera, è riuscita a concludere a vicenda in maniera soddisfacente. Bela a storiadi Eliza, in bilico tradue mondi, quelo rigidamente vittorianodela sua educazione e quelo magico e vitaledel popolo cui appartiene. Come sempre a Alende riesce a crearedei personaggi femminilidi grande poesia e storie romantichedifficilidadimenticare.