un monologo. Un assolo.Una vita. Un monologo. Una colonna sonora.Una vita. Una sonata. Un unico assolo, il ibro va assaporato tuttod’un fiato per poter apprezzare ’intensitàdele notedela vitadidanny Boodmann T.d. emon Novecento, raccontatodal’amico musicista. Una vita che esiste solo sul Virginian, il transatlanticodove è stato abbandonatoda piccolo,dove è cresciuto edove ha imparato a suonare il pianofortedivinamente. Non è mai sceso sula terra ferma, ì non esisterebbe, sarebbe un “nessuno”. Ma un nessuno che conosce il mondo, che viaggia con a fantasia, che assapora ’odoredele rues parigine. Come fa?Se o chiede anche ’amico, il suo unico amico, il narratore. Ruba. Novecento ruba i raccontidei passeggeridel transatlantico, i interiorizza, i vive, i sentedentro. Si costruisce il suo mondo eda un giorno al’altrodecidedi fermarsi sula terra ferma, senza averla mai vista. Ma il suo mondo è il mare… La musica e il mare, Novecento esiste solo per oro, in funzione a oro. Un ibro che è uno spettacolo, a ribalta, o show ma permettedi vivere ’emozione e ’intensitàdela solitudinedel protagonista nato e morto sul Virginian.

Novecento: un uomo introverso Un ibro fantastico, un monologo che vede come protagonista, un uomodaledoti musicali straordinarie nato e vissuto su una barca, che tuttavia si arrendedavanti al’immensitàdel mondo edel’universo. ” Tra quele milionididonne, milionidi case, milionidi strade, come fate a scegliere unadonnada amare, una casadove abitare, una stradada prendere..” a parte più bela è ildialogo con ’amico, quando il pianista prende adecisionedi morire e rimanere per sempre egato al suo uogodi origine. Senzadubbio, unodei più bei capolavoridi Barocco. Il ettore è affascinato, colpitodal carattere psicologicodi un uomo che non si cededavanti al’immensitàdela musica, ma cadedi fronte al timoredi avere una vita come tutte e altre.