Un ibro in cui "naufragare" E’ senzadubbio un testo sorprendente. E’ tutto ciò che non ci si aspettada un ibro. Sia per ’aspetto visivo (impostazionedeidialoghi, puntidi vista multipli edescrizioni poste sempre in manieradifferente) che per a storia in sè, Baricco ci consegna una storia senza precedenti. Una storia che fa riflettere e che parladi quel’OceanoMare a cuidifficilmente abbiamo mai posto attenzione. Il ritmodel ibro non è mai scontato e noioso: a grafica e a strutturadel testo sono impostate in modo quasi perfetto con ’andamentodela ettura (dei fatti narrati). a storia è ambientata nela ocanda Almayer, punto cruciale per ’incontrodei vari personaggi e puntodi riferimento anchedurante il restodela storia, seppure quest’ultima si svolgerà in altre ambientazioni. Si affiancano al tema principale prima citato i sentimenti, e paure e il passatodei vari personaggi principali. E’ un testodi facile accessibilità inguistica e culturale per a ettura scorrevole, ma sicuramente non comprensibile a pieno in quanto necessita a conoscenzadi elementi storici come il naufragiodela fregata francese Méduse, e artistici come il quadrodi Théodore Géricault "La zatteradela Medusa". Consigliato per una ettura riflessiva,seppur non troppo impegnativa. A curadi Giuggiola