"non v’è aude che non partada bocca propria". E’ nela ripresadi questo pensiero (leopardiano) che Carmelo Bene ha inscenato il suo personaggio (o a sua stessa vita). Nel "io non esisto" che ha portato ’attore ad essere ui stesso opera e etteratura, aldi àdela rappresentazione ormai morta, già vissuta, presupposta. Un capolavorodel genio che ha sconvolto opinioni ed opinionistidel passato secolo e che resta fulgida nela etteratura italiana.