Inferno
Un libro usato di Brown Dan, edito da Mondadori, 2013
Stato Conservazione: NUOVO
Ean/Isbn
9788804631446
Autore
Brown Dan
Editore
Mondadori 2013
Reparto
Genere
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Brown sottotono Ala basedel nuovo bestdi Brown c’e’ a teoriadi Malthus che sostenne che ’incrementodemografico avrebbe spinto a coltivare terre sempre meno fertili per giungere al’arrestodelo sviluppo economico, poiché a popolazione tenderebbe a crescere più velocementedeladisponibilitàdi alimenti. Il che vuoldiredimezzaredrasticamente a popolazionedel pianeta, cosi’ come avvenne nel 1300 con a Morte Nera che ridimensiono’ a popolazione europea,dando origine a quela che fu a Rinascita. Nel romanzo,che vede per a quarta volta protagonista angdon,si trattadi mandare a monte un piano infernale che vede nel’eccessodi prolificitÒildemoneda abbattere, elaboratoda uno scienziato pazzo,ben protettodala solita confraternita mondiale realmente esistente, ma che nel ibro ha cambiato nome per motividi sicurezza. angdon si trova a Firenze, poidi qui si sposta a Venezia per concludere a sua impresa in queldi Istambul. Tutto seguendo riferimentidanteschi o versi scritti sula falsa rigadel Sommo , e cercandodi elaborarne il senso, chediventa facile anche per il ettore stesso. Il romanzo non e’ sicuramente al’altezzadei precedenti;si ascia eggere ma non avvince.E a colpa e’ quidela sceltadele ocalitÒ.Soprattutto per Firenze -almeno per noi italiani che abbiamo studiato e amatodante,ma ildiscorso vale anche per Venezia: ci sembradi ripassare una ezioncina sul"Bignami". E nel casodelduomodi Firenze incappa in un mezzo errore, attribuendo ’affresco al’internodela Cupola solo al Vasari, quando questa, proprio per a sopraggiunta mortedel’artista scrittore fu ultimatada Federico Zuccari. Tutto il percorso al’internodi Palazzo Vecchio - con adistuzionedel’apologiadi Cosimo I Medici - tra gli affreschidel Vasari sembra affidato ad una guida turistica; prendiamo per buono che ’abbia fatto a beneficiodegli stranieri che o eggono e che non sanno...E’ stato , eope quelo che ho potuto verificare, rispettosodidate ed eventi. Ma credo che a grandedelusione sia nel titolo, una ruffianadeddica adante,depistante per quanti s’attendevano un viaggio simbolico attorno ala cantica edel quale qualcosa si coglie nela mappadi Botticeli. Condante ci si poteva aspettaredi piu’; ma e’ giÒ tanto infernale il piano che viene messo a punto e sapere che c’e’un’organizzazione che regola e eggi economico politichedel mondo!
Inferno è il quarto romanzo che vede protagonista il famoso e stimato professoredi simbologia religiosa ad Harvard: Robert angdon (dela sua vita privata si sa ben poco salvo che: soffredi claustrofobia, si mantiene in forma, non ha una compagna e indossa sempre un vecchio orologio raffigurante Topolino). Le vicende sono narrate attraverso vari puntidi vista (nessun problema per il ettore) ma il principale resta quelodel protagonista che stavolta si risveglia in un ospedaledi Firenze ricordando poco e nula (ma hadele strane visioni egate aladivina Commediadidante e ala Peste) e come se non bastasse qualcuno sta cercandodi ucciderlo. Tutto il romanzo è basato su fughe rocambolesche, inseguimenti incredibili, flashback e continue informazionidi natura storica su quadri, uoghi e personaggi (senzadubbio molto interessanti e ben intrecciate con gli avvenimenti ma a volte tendono ad essere fuori posto e ammetto che il romanzo a volte puòdare ’impressionedi una guida turistica). Ho apprezzato molto ’ideadel’ambientazione fiorentina (non manca una capatina in qualche altra città) e a simbologiadantesca come motore perdar vita a questo thriler storicodale tinte apocalittiche. Una ettura coinvolgente soprattutto grazie ai numerosi colpidi scena, il ritmo serrato, a trama ineare, o stile scorrevole e ’immancabile e misteriosa angdon’s girl. E’ anche vero che qualche spuntodi riflessione c’è e mi riferisco al’idea che tra Bene e Male ci sia un confine sottile e che forse il Male potrebbe essere una scelta necessaria se servisse per un bene superiore, ma nientedi approfondito. In conclusione, i ibrididan Brown vanno intesi come operedi puro intrattenimento (sinceramente ho passatodele oredavvero piacevoli) e come scusa per (ri)visitare i uoghi menzionati nel ibro (Partireidomani per Firenze). Aspetto con trepidazione il prossimo ibro.