L’originale testo propostoda Gildade Simone, psicoanalista con funzionidi trainingdela SPI (società psicoanalitica italiana), affonda e proprie radici in quelo che, senzadubbio, rappresenta unadele tematiche più arcaiche quanto scottantideladottrina psicoanalitica, ovverossia ’Edipo, “il più freudianodei temi”, come puntualmente sottolineatoda Antonino Ferro nela prefazione. Ildiscorsodelade Simone, snodandosi attorno ala questionedela contemporaneitàdel complessodi Edipo, cercadi suffragare ’ipotesi che, a tutt’oggi, sia ancora possibile usufruire proficuamentedelediscussioni freudiane sul’argomento tanto nela ricerca quanto nela pratica clinica. Il tentativodel’autricedunque, attraverso un impeccabile riannodamentodei fili conduttori che costituiscono a storiadel celebre argomento psicoanalitico, è quelodi sottolineare come sia ancora possibile, nele storiedei pazienti, o più in generale nei quotidiani affari clinici, ritrovare a profonda vocedi un Edipo che, seppur certamente in evoluzione nele sue forme, è ancora vivo e presente. Approfondendo il testo, è possibile rintracciare i fruttidelo sforzo che giornodopo giorno ha animato e tutt’oggi alimenta a pratica clinicadela psicoanalista milanese; per a precisione, o sforzo interpretativo attraverso cui è possibile ancora eggere ’impianto psicoanalitico, a piùdi cento annidala sua comparsa sula scena, come una scienza in costante trasformazione, che non cerca intransigentidettamida “ipsedixit”, bensì confronta i propri strumenti e e proprie intuizioni con quele che oggi sono ’esperienza clinica e a ricerca; una scienza capacedi non fermarsi ala pur monumentale opera freudiana, bensìdi proseguire il proprio camminodi “rivelazione”, sostenutadal’apertura a nuovi puntidi vista ediscipline. Colpisce,del testodi Gildade Simone, a capacitàdi navigare ungo problematiche senzadubbio ostiche, con un registro chiaro ma vivace, senza e ampolosità che, talvolta contraddistinguono e appesantiscono i contributi psicoanalitici.