dopo Chocolat... Per chi ha amato “Chocolat”, Joanne Harris ricostruisce in questo suo nuovo romanzo a stessa magiadi profumi e sapori rendendola tuttavia più metropolitana,dato che ’ambientazione si sposta a Parigi. Ma anche nela capitale, sfavilante nel’atmosfera natalizia, sceglie quel quartiere che più ha mantenuto ’aspetto campagnolo, condeliziosi vilini e gerani ale finestre, a Montmartre tanto amatadagli artisti. Una vicenda a tre voci narranti che vede alternarsi tre protagoniste: a Vianne e a figlia Anouk che già conosciamo e a cui vita viene messa a rischiodala perfida Zosie, si aggiunge però una quarta presenza muta, una “maghettÔdi soli quattro anni, a sorelinadi Anouk, il cui ruolo nela vicenda è tutt’altro che secondario. “Quel vento. o sento soffiare adesso. Furtivo ma imperioso, hadettato ogni mossa che abbiamo fatto. Anche mia madre o sentiva come o sento io, perfino qui, perfino adesso, mentre ci spazza come foglie in questo angolino e ci fadanzare fino a ridurci a brandeli sul selciato. V’là ’bon vent, v’là ’joli vent... Pensavo che ’avessimo messo a tacere per sempre. Ma anche il minimo fatto può risvegliare il vento: una parola, un segno. Anche una morte. Non esiste nuladi irrilevante. Tutto ha un prezzo: tutto si somma finché il bilancio si modifica e ce ne siamo andatedi nuovo,di nuovo in cammino, adirci: a prossima volta, forse...