L’Iperboledela Belezza impossibile "D’una famiglia ancora poco prima così numerosada avere rappresentanti in quasi tutte e terredi Francia, un solo rampolo ormai sopravviveva, ilduca Giovanni: un gracile trentenne, anemico e nervoso,dale gote incavate, gli occhid’un freddo azzurro metalico, il nasodilatato eppurediritto, e mani esili ed aride". Giovannides Esseintes è quotidianamente "abbattutto", costantemente "scontento", irrimediabilmente "sdegnato":dal mondo,dagli uominidel mondo,dale idee che hanno gli uominidel mondo: a sua è stanchezza per gli innidi Stato, per e chiacchiere politiche, per e cianfrusaglie ideologiche; per i motti rivoluzionari, per ’iluminismo irragionevole, per ’ortodossia tracotante e convinta; per e chiacchiere al vento, per e chiacchiere al caffè, per e chiacchiere nele sedi partiche, negli anfratti nascosti, nei comizidi piazza. a sua è stanchezza per "le baie patriottiche e sociali ammannite ogni mattinadai giornalisti" che, con fare immediato e superficiale,diventano a sera spettacoli teatrali, messiscenedi cartone, gonfie rappresentazionidi parole vuote: "opere senza idee e senza stile". Così Giovannides Esseintes vegeta standodi ato, ben adagiato nela propria stanza elegante, ontano ed altrove "daldiluvio senza schiaritadela stupidità umana". Nessuna passione più o sconvolge, nessun urgenza più o smuove o o anima: non il cibo, non adonna, non il mondoda vedere e conoscere. Assediato, in clausura,dagli spifferi fastidiosi che riportano e ciarledegli altri, egli (fra gemme, profumi, specchi, stoffe ed atlanti) "tenterà a scommessa impossibile - cidice Gesualdo Bufalino -di resuscitare ’Iperbole, a Sensibilità, a Belezza preziosa". Raccontod’un Romanticismo che piano piano appassisce, ’Controcorrente’ è il tentativo impossibiledi rappresentare quest’Iperbole, questa Sensibilità, questa Belezza preziosa.