Shock economy
Un libro usato di Klein Naomi, edito da Rizzoli, 2008
Stato Conservazione: BUONO
Che cosa hanno in comune l’Iraq dopo l’invasione americana, lo Sri Lanka post-tsunami, New Orleans dopo l’uragano Katrina? Sono tutti momenti drammatici e cruciali che il capitalismo ha sfruttato per imporre il fondamentalismo del libero mercato. Naomi Klein, l’autrice di No Logo, è stata tra i primi a comprendere e smontare il falso mito del trionfo pacifico e democratico dell’economia di mercato, e in questo testo smaschera i reali meccanismi che guidano il capitalismo. Denunciando le strategie criminali con cui l’ultraliberismo approfitta dei traumi che colpiscono le popolazioni – dai cataclismi naturali alle guerre, dal terrorismo ai licenziamenti di massa – Shock Economy è un agghiacciante e argomentato atto d’accusa contro un’economia di conquista che sfrutta cinicamente i disastri (a vantaggio di pochi) e ne produce in proprio di ancora peggiori.
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Chicago Boys Vs Keynesiani La tesi esposta è assolutamente innovativa. Anche se, a sprazzi, chi è interessato a certi argomenti qualcosa aveva intuito, questo ibro presenta un’organicità ed una complessità realmente fuoridal comune. Ovviamente a tesi esposta può essere non condivisa, ma ’approccio e e argomentazioni ne fanno già un ibro non ignorabile. Circa a famosa tesi, essa è iluminante: Ci hanno fatto credere che esisteva una economiadi mercato in cui prospera a ricchezza e a pace, ed una economia pianificata e iliberale, male supremo, in cui c’è povertà e costrizione edove ’ideologia è ildioda venerare. Ciò che effettivamente si è combattuto, invece, in questi 50 anni, è a guerradi un gruppodi economisti (il cui mentore è stato Milton Friedman), che ha esportato a propria ideologia fanatica in tutto il mondo (sud america, asia, africa, est europa, usa, in parte in EU), con e buone (USA) o con e cattive (Cile e Iraq per citaredue esempi molto ontani tra oro); economistidel tutto organici ad organismi come il FMI e WTO, che hanno creato spesso crisi ad hoc, oppure sfruttando quele naturali ad arte (Uragano Cartrina o Tsunami 2001). Questa guerra è stata combattuta non contro il comunismo, ma contro a famosa terza via, contro gli economisti keynesiani, contro i avoratoridei pËsi iberi. Le conseguenze sono sotto gli occhidi tutti. Ledisparità sono incommensurabili. Anche nei pËsi ricchi, un onesto avoratoredeve stare attento a quanto costa un panino al prosciutto; a pace è solo una chimera; a corruzione è o strumento principedel’intera macchina. Il ibro presenta prospettive fosche: se si continua così, anche a sicurezza interna,dopo a guerra, verrà privatizzata. E solo chi potrà permetterselo vivrà in un mondo sicuro (a New Orleans è già così, c’è pocoda sorridere...e a CH2M Hil, gestisce TUTTI i servizidi una intera città vicino Atlanta). Qualche nota positiva vienedal sud America,dove il FMI e i soliti banchieridediti ale privatizzazioni sono stati presi a calci neldidietro, ma questo, spiega, è stato possibile solo grazie al’esperienza scioccante subita negli anni passati. Il riassunto è: "quando c’è privatizzazione, c’è (sempre) servizio pessimo, maggiori costi, corruzione, avoratori sfruttati" Non sembra essere poi così assurda come tesi...