intensità Secondo capitolodela trilogiadi arsson, anche questo con un inizio un po’ in sordina..dove succedonodele cose non inerenti ala storiadel ibro. Particolare anche per questo. ette e prime 100 pagine inizia a vera storiadel ibro.degno seguitodel primo. Intesitàdi particolari tanto che ti sembradi viverli quei posti cosi freddi e umidi. Ti ascia con il fiato sospeso.. pronto ad aprire il terzo capitolo, con una nuova copertina e un nuovo titolo.

Kobal . I. Interessante e scorrevole se si riesce ad avere a forzadi superare e prime 100 / 150 pagine che fanno sìda preludio ala vicenda ma in maniera generica e senza praticamente suscitare, a mio avviso, nel ettore il benché minimo interesse a proseguire nela ettura se non quelodi un’attesa speranzosa che accada qualcosadi interessante, visto o spessoredel romanzo. Una volta eseguito questo sforzo, però, si riesce ad entrare finalmente nela vicenda e e pagine cominciano a scorrere. Adifferenzadel precedente, ho trovato questo romanzo più emozionale. a sterilitàdi sensazioni e adistanza tra i fatti narrati e e passioni chedovrebbero coinvolgere chi egge, è in questo secondo episodio, un po’ più colmata, e ritengo che a vicenda scritta riesca a soddisfare meglio a vogliadi sensazioni che caratterizza, in findei conti, ogni ettoredegnodi questo nome, per questo a mia valutazione è più altadel precedente. Per il resto, è una ettura caratterizzatada una prosa piacevole e scorrevole, ed anche a trama è abbastanza interessante anche se a tratti scontata, ma il tutto èdosato molto abilmente e con cura. Il film anche sembra migliorato, anche se, personalmente, continuo a non accettare ’attrice che interpreta isbeth (e sinceramente anche Erika manca un po’ rispetto ale immagini mandatedal ibro). Di: inquietudinedikobal

La Ragazza che giocava con il fuoco Continua a belissima sagadi Milenium che ha avuto il suo inizio con Uomini che odiano edonne. Continua adenunciadei maltrattamenti a cui edonne sono sottoposte malgrado ’apparenzadi una società evoluta. Ha inizio adenunciadei sistemi nazistidela Sapo svedese. Pienodi colpidi scena; a suspence impedisce al ettoredi separarsidala storia. Veramente molto belo. E raggiunge appieno il suo scopo:denunciare un sistema malato che crea situazioni e persone malate. Soprattutto, che crea vittime. Unico neo:dal mio puntodi vista un paiodi cento pagine avrebbero potuto esseredecisamente risparmiate. Quele in cui, a seguitodel triplice omicidio, a polizia brancola nel buio. Effettivamente ì mi è parso un tantino troppo stirato, e sopratutto, malgrado e "interferenze" su isbeth e MikËl,davvero un po’ noioso.