L’inglese McGrath trascina i ettori niente meno che in un ospedale psichiatrico: siamo ala finedegli anni 50, Stela ed il marito Max, si trasferiscono presso un manicomio,dove ’uomo ha assunto il postodi vicedirettore. Stela, piuttosto annoiata ed ala ricercadi emozioni, fa amicizia con Edgar, un pazientedetenuto per uxoricidio astuto e manipolatore; ’amicizia si evolve in una passionedelirante e morbosa, un vortice amoroso fole che inghiottirà adonna con esiti tragici. La storia è pervasada un’amosfera tetra, plumbea, che avvolge tutto in una cappa malinconica, a narrazione è condottadalo psichiatra che ha in cura Edgar e poi Stela, una narrazione cinica edistaccata, tipicadeldottore che esamina il suo paziente e stranamente onnisciente, asciando il ettore nel misterodi come faccia ad essere venuto in possessodi alcunidettagli. Non si trattadi un romanzo facile: a storia è tormentata, pienadi tensione, ’incedere è ento e caricodi sofferenza. Per gli amantidel thriler psicologico il piatto è servito.