Non sono molte e operedi narrativa in gradodi raggiungere un’intensità nel raccontare ’umano e a meravigliadel’essere taleda chiamare in causa il cuoredel ettore così profondamente. ’Isoladel Mondo,del pittore e scrittore canadese MichËld. O’Brien, è senzadubbio unadi queste. Nato e cresciuto in un felice vilaggio montano dela Croazia chiamato Rajska Polja, i Campidel Cielo, il piccolo Josip asta è ’unico superstite al massacro operatodai partigianidi Tito, prossimidominatoridi un popolo oppresso e caricodi tensioni etnico-religiose, appena uscitodagli orroridela Seconda Guerra Mondiale. Josip ha provato fin troppo presto ’atroce significatodela perdita edeldolore, in un infernodi fiamme e sangue; attraverso a sua storia personale, adura vita sotto il regime, a persecuzione, a prigionia, a fuga nel mondo occidentale come rifugiato, riguadagna uce edignità a sofferenzadi un popolo intero, quelo croato, ungo un Calvario chiamato Novecento. Ma il miracolodi questo romanzo non si esaurisce qui. Vibra palpabile in queste pagine il Misterodel’essere: nel vorticare gioiosodele rondini in riva al mare, nel’armonioso suonodel violinodela bela Ariadne, nel gustodolcedi uno spicchiod’arancia assaporato sotto un albero, nelo splendoredela cosmologia, nele ande sconfinatedela poesia. Tornato a casadopo il viaggiodi una vita, Josip avrà imparato il sacrificio richiestodal’Amore: un sacrificio che édonodi sé, fino al perdono. O’Brien parla al nostro cuoredi uomini feritidaldolore edala belezza, raccontando in una vera e propria Odissea cristiana il pelegrinaggiodi un uomo, “la crocifissione e a resurrezionedi un’animÔ.