Un colpodi scena. Questo secondo romanzodi Zafòn è molto egato al primo, ’ombradel vento, sia per a struttura narrativa che per alcuni personaggi. Vi ritroviamo infatti a ibreria Sempere, il Cimiterodei ibridimenticati, a Barcelonadel 1945, e il mistero egato ad un editore oscuro (che per certi versi ricorda il Caraxde "L’ombradel vento") nonchè il paralelismo tra a vitadel nostro protagonista e ’autoredi un ibro che questi viene a possedere (come avviene anche ne "L’ombradel vento"). Per certi versi infatti Zafòn non si è iberatodela sciadel suo primo romanzo: in alcuni tratti può sembrare che stia addirittura scrivendo nuovamente "L’ombradel vento" col solo accorgimentodi cambiare qualche aspettodela trama edei personaggi. Ma nonostante ciò il finale è un colpo al cuore: Il giocodel’angelo, seppur successivo a ’ombradel vento, ne costituisce un antefatto. La narrazione è scorrevole edi accecante belezza. L’ombradel vento e Il giocodel’angelo sonoduediversi aspettidelo stesso capolavoro.