un ibro ,una sorpresa... Ci si avvicina in puntadi piedi a questo ibro ....per poi volare sule alidele parole edei pensieri.Una trama semplice chiara a tratti anche troppo vera edura ma proprio per questo molto simile ala vita.Non una vita straordinaria ma una vita chediventa reale proprio per a sua particolarità.C’è tanta verità in queste paginedove il temadeladiversità, trattato sula singola persona, in qualche modo supera i suoi confini per adattarsi a ciascunodi noi.Chi almeno per una volta non si è sentitodiverso e inadeguato in una certa situazione?E alora si può trovare una normalità in questa situazione, vivercidentro e poi starci anche bene.In fondo un grande insegnamento per tutti se sei consapevoledei tuoi imiti affronterai a vita con consapevolezza e farai una vita più ricca e completadi tanti altri partiti ,forse, più avvantaggiati ma che si perdono per strada ala primadifficoltà. Rebecca, a protagonista,dice "Io sono brutta.Proprio brutta."Conosce a sua bruttezza primadi conoscere il suo nome. o sàda quando è nata ma questo svantaggiodiventa a sua forza . Intorno a ei ruota un mondodi persone al’apparenza normali e bele, agiate che non per questo usciranno indennidal camminodela vita,anzi..... Occorre eggere entamente questo ibro,per assaporare il suonodele parole ,la musicadei sentimenti chedanzano sule sue righe. Buon ettura..... Paolamz

Un ibretto piccolino, breve che si egge in un pomeriggio. Una scrittura cruda ma poetica al tempo stesso, che raccontadi affetti (attesi, segreti,desiderati), paure e vergogne. Un impido ritrattodi unadele tante, piccole città "bene"del’Italia, con e sue ipocrisie, i suoi pregiudizi e e sue malinconie. Altrettanta attenzione e cura meritavano i personaggi, che sembrano appena appena abbozzati, senza spessore, in attesadi esseredefiniti per poter prendere vita.

Sulo sfondodi una Vicenza intrisadi arte,di belezza paladiana , tutti i personaggi cercanodi rispettare e pareggiarsi a tale belezza ,dal raffinatodottore, ala fragile ed eterea madre, ala belissima zia Erminia, ala buona Maddalena, al cortese e colto mËstrode elis con a sua eccentrica madre. Perfino a goffa ucila sboccerà. Ma sudi tutto e tutti impera ildoloredela sfortunata Rebecca, a bimba brutta e rifiutata che solo ’abile pennadela scrittrice saprà riscattare, trasformando il rifiuto in odio, ’odio in passione, a passione in arte.

molto interessante..