Il silenzio che urla

Un libro usato di Tachè Gadiel Gay, edito da Giuntina, 2022

Il silenzio che urla

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Note dell'Inserzionista

Quando il presidente Mattarella pronunciò il suo primo discorso di insediamento, a sorpresa citò, tra le vittime del terrorismo, il piccolo Stefano Gay Tachè, morto a due anni il 9 ottobre 1982 quando un commando di terroristi palestinesi attaccò la Sinagoga di Roma durante la festa di Sheminì Atzeret. Furono ferite 40 persone, tra cui, gravemente, l’autore di questo libro. Gli ebrei italiani sono colpiti al cuore, ma la comunità ebraica si sentiva minacciata da tempo. In seguito all’invasione del Libano da parte di Israele, si era infatti intensificata la propaganda anti-israeliana iniziata nel 1967 dopo la Guerra dei sei giorni. Questa raggiunse veri e propri toni antisemiti creando una situazione di tensione intorno alla comunità ebraica italiana che culminò in atti di violenza e gesti eclatanti come quando una bara vuota venne gettata davanti alla Sinagoga di Roma durante una manifestazione dei sindacati. L’attentato trovò dunque terreno fertile nell’Italia degli anni ’80 scatenando la rabbia della Comunità ebraica romana verso i media e la politica che nel tempo hanno lasciato indifesi gli ebrei fomentando il clima di odio e violenza nei loro confronti. Solo l’azione mediatrice del rabbino Elio Toaff riuscirà a ricomporre i legami tra la Comunità e le istituzioni. Ma niente sarà più come prima e soprattutto troppe domande rimangono irrisolte. Perché proprio il giorno dell’attentato non c’era la polizia davanti alla Sinagoga nonostante le richieste della comunità? C’è un legame tra l’organizzazione dell’attentato e il clima di tensione creato dall’opinione pubblica italiana nei confronti degli ebrei? Qualcuno al Governo sapeva? Perché i servizi segreti italiani avevano segnalato la possibilità di attacchi su obiettivi ebraici ma nessuno ha dato seguito agli allarmi? Che ruolo ha avuto l’Unione Sovietica? Chi ha armato i terroristi? Esisteva veramente il Lodo Moro che avrebbe concesso libertà di azione ai terroristi palestinesi? E chi l’avrebbe voluto? Nel quarantesimo anniversario della strage, per la prima volta Gadiel Tachè, fratello del piccolo Stefano, condivide la sua storia e i propri sentimenti in un delicato memoir nel quale riflette sul destino di essere vittima del terrorismo e racconta quei giorni terribili come furono vissuti dalla sua famiglia. Un breve testo che non cerca vendetta, ma è un atto d’accusa verso l’omertà seguita all’attentato, in cerca di risposte a tutte le domande rimaste ancora oggi irrisolte.

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Informazioni bibliografiche

Autore: Tachè Gadiel Gay
Editore: Giuntina, 2022
Reparto: Saggistica
Genere: Scienza politica
Ean/Isbn: 9788880579533

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