Libro 172 pagine, copertina rigida con sovraccoperta flessibile, interno pagine appena brunito, ma ben conservato senza strappi o scritte, leggera brunitura sul taglio davanti. Edizione 1995 Era il 1991 quando il giudice Giovanni Falcone decise di raccogliere in un libro il suo sapere sulla questione mafia. Ed è così, che dalla penna della giornalista Marcelle Padovani (corrispondente da Roma per il giornale” Le Nouvel Observateur), nasce il libro “Cose di Cosa Nostra” in cui, lo stesso Giovanni Falcone mette a nudo il mondo oscuro della criminalità organizzata. In venti interviste avute con la giornalista francese Padovani farà conoscere al mondo il frutto di anni di raccolta di dati e di testimonianze. Nel 1991, l’anno in cui venne scritto questo libro, il giudice Falcone aveva lasciato la Procura di Palermo (dove era entrato in una sorta di isolamento, perché invidiato, attaccato e anche abbandonato dalla maggior parte dei suoi colleghi) per trasferirsi a Roma con un incarico al Ministero della Giustizia. Era giunto il momento di rendere partecipe l’opinione pubblica di quelli che erano i risultati del suo enorme e lungo lavoro, al fine di svelare i segreti più reconditi della mafia. Il libro è organizzato in sei capitoli, in ognuno dei quali la parte umana dell’uomo Falcone, emerge al pari di quella del magistrato. Un libro che sicuramente aiuta il lettore a prendere coscienza della tragica realtà mafiosa, ma che aiuta soprattutto a riflettere sulla figura di un uomo, che con il suo modo di vivere e con il suo operato rappresenterà sempre un emblema e un esempio da seguire perché intriso di valori veri ed indiscutibili. Il messaggio del giudice Falcone è stato e sarà uno solo: la mafia può essere sconfitta!