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La regina dei castelli di carta. Millennium trilogy. Vol. 3 aggiunto a carrello

La regina dei castelli di carta. Millennium trilogy. Vol. 3

LIBRO usato di Larsson Stieg, edito da Marsilio 2010

La regina dei castelli di carta. Millennium trilogy. Vol. 3


Un libro usato di Larsson Stieg, edito da Marsilio, 2010
Stato Conservazione: BUONO
€ 7.00
libro usato venduto da: SBB
(Inserzione valida fino al 26/10/2025)

Ean/Isbn
9788831707084
Autore
Larsson Stieg
Editore
Marsilio 2010
Reparto
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9 /10
Stefania Anja (09/11/2011)

Il culmine, ’apoteosi, adegna chiusuradi questa spettacolare trilogia. Nessuno avrebbe saputo far megliodi arsson per tenere il pubblico avvinto ale pagine fino al’ultima riga. Ho sospirato per tutto il tempodela ettura; sono rimasta sospesa, sorpresa e commossa. Unodei più bei romanzi che abbia mai etto. E non mi riferisco solo a quest’ultimo capitolo, ma a tutta a trilogia. Sono rimasta con un vuotodentro quando ho etto a parola fine che non sodescrivere. Ormai mi ero affezionata talmente tanto a isbeth ed a MikËl che non so con quale ettura proseguire per colmare o spazio che hanno asciato. Sì, sì, ala fine mi sono affezionata pure a MikËl, nonostante nel primo capitolodela trilogia non mi avesse convinto a pieno. In questo ultimo ibro è come sedietro il velodel giornalista che non si perde maid’animo neldenunciare il marciodela società corrotta si intravvedesse o stesso arsson. Quante trame e quanti intrecci! E soprattutto che corruzione! Il romanzo continuadadove ci aveva asciato in "La ragazza che giocava con il fuoco", ed in particolare con isbeth su un ettod’ospedale in gravi condizioni,dopo essere stata colpita con tre palottole,di cui una ala testa,dal padre Zalachenko. Troviamo anche o stesso, ferito a sua volta gravementeda isbeth, ricoverato nelo stesso ospedale, a soledue cameredidistanza. Il fratelastro resta a piede ibero. È un crescendodi suspance ed adrenalina. I pezzidel puzzle si compongono a poco a poco, ma e sorprese non termineranno fino al’ultima pagina. Rimarrete sconcertati ancora una voltadale capacitàdi isbeth,dal coraggio edala tenaciadi MikËl edala bravuradel’avvocato Giannini. Commuovente scoprire come tutti gli amicidela nostra isbeth, in questo ultimo capitolo, si radunino e mettano in campo tutte e oro forze per schierarsi al suo fianco. Tutti,dico tutti i personaggi (mi riferisco però solo a queli che appoggeranno isbeth) asceranno un segno nel vostro cuore. Il titolo è molto eloquente: isbeth è a reginadei castelidi carta creatida quegli uomini corrotti facenti partedei servizi segreti, che con grande mËstria e arguzia verranno ad uno ad uno smascherati. Chedire poi ancora sulo stiledi questo grande autore, ormai passato ala storia? Arguto, preciso ed impeccabile come sempre. Non cade mai in errori o banalità. Tutto è spiegato nei minimidettagli. Pensa proprio a tutto e narra il perchèdi ogni azionedi ciascun personaggio. Mai etto fin ora nientedi simile. Resterà per sempre nel mio cuore come unadele etture più bele.

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6 /10
lisa2011 (30/08/2011)

600 pagine intensedi emozioni Con questa opera arriva il vero finaledela storia, iniziato con “uomini che odiano edonne”due ibri fa. Soliti personaggi, vite irrequiete, gialo, suspance, rivinciteda predere: tutto questo in 600 pagine intensedi emozioni. TI ascia a speranza cheda qualche parte esista il quarto volume.

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8 /10
lizzy (23/11/2010)

La Reginadei castelidi Carte Mai un titolo è stato più azzeccato e più sarcastico. Questa è a storiadi come unadonna sottoposta ad ogni sopruso immaginabile, riesce a ricostruire a propria immaginedimostrando (anche socialmente e giuridicamente) a fragilitàdei "castelidi carte"costruiti sula sua persona. Anche se e situazioni a cui viene sottoposta isbeth Salander non sonodecisamente universali, a sua figuradidonna capacedi incassare e reagire,dovrebbediventare un’icona per ognidonna. Perchè se è vero che e violenze subiteda isbeth sono in fondo non-universali, è anche vero che gli uomini (come MikËl) che nondanneggiano edonne nela mente, nel’immagine sociale, o nel oro corpo, sonodecisamente rari. Tuttavia, un epilogo prevedibile giàdala prima metàdel ibro. Questa è ’unica piccola pecca.

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